L’alterazione del periodo estrale con conseguente concentrazione dei parti verso la fine dell’estate e l’autunno è causa molto spesso di sovraffollamento e certamente di un aumento del numero di vacche fresche.
Come possiamo vedere dal grafico 7, l’andamento dei parti si concentra tra fine agosto, e tutto l’autunno. L’alto numero di parti porta come conseguenza un gran numero di vacche fresche; questi animali andranno sicuramente incontro a un deficit energetico, che sarà tanto più accentuato quanto la fase di transizione sarà mal gestita.
Infatti in questo periodo, l’ingestione delle vacche non raggiunge i livelli necessari per rispondere al fabbisogno produttivo e metabolico, generando un bilancio energetico negativo con conseguente rischio di insorgenza di chetosi. (Graf. 8)
L’animale per sopperire a questa carenza energetica, reagisce attingendo alle proprie riserve corporee, soprattutto quelle del tessuto adiposo, viscerale e cutaneo: si ha di conseguenza una liberazione nel sangue di acidi grassi non esterificati (NEFA).
Uno dei distretti dove maggiormente vengono utilizzati i NEFA per la produzione d’energia sono le cellule epatiche (epatociti). Questi acidi grassi, per essere utilizzati devono entrare nei mitocondri e venire processati nel ciclo di Krebs; tuttavia durante il percorso devono superare alcuni “ostacoli” dove carenze di specifiche molecole possono compromettere la loro totale utilizzazione a fini energetici. Nella cellula epatica ai NEFA si legano delle molecole come il coenzima A per rendere possibile il loro passaggio dentro il mitocondrio.
Il trasporto dei NEFA-acil-CoA attraverso le pareti di questo organulo necessita di un enzima (carnitina aciltransferasi) che vede quindi nella carnitina il fattore limitante. Il ciclo di Krebs, che comunque è glucosio dipendente, ha bisogno di alcuni fattori “complementari” (Vit B12) che catalizzano le varie reazioni chimiche. Se per l’eccessivo ingresso di acidi grassi nei mitocondri o carenza di molecole derivanti dal metabolismo dei carboidrati il processo non si completa, si ha la formazione dei corpi chetonici che verranno diffusi a livello ematico.
Oltre a questo, In caso di eccessiva mobilizzazione, gli acidi grassi che arrivano al fegato si possono nuovamente esterificare e accumularsi come trigliceridi nella cellula epatica dando luogo ad una grave patologia: la lipidosi epatica (steatosi), ossia un accumulo patologico di grasso nel fegato che ne compromette in modo grave la sua funzionalità.
Da un punto di vista metabolico, inoltre, la vacca fresca può andare incontro a problematiche sanitarie importanti (tab.1); Limitare l’incidenza delle patologie è molto importante perché non solo rappresentano un costo per l’allevamento, ma anche perché c’è una correlazione negativa tra quest’ultime e la ripresa dell’attività produttiva, come messo in evidenza da Opsomer già nel 2000. Ad esempio, vacche con variazioni di BCS importanti nel primo mese di vita hanno un rischio di aumentare i giorni aperti 19 volte maggiore rispetto a bovine che presentano una perdita di peso moderata.
Non trascurabile è anche l’insorgere di fenomeni di mastiti e innalzamenti di cellule somatiche (Graf. 9). Diventa quindi ancora più importante una gestione igienico sanitaria ottimale, con utilizzo di soluzioni post dipping di qualità, a base di iodio o biossido di cloro.
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