Gli ultimi studi su stress termico e gravidanza nelle vacche da latte

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Effetto negativo sulle performance produttive delle future generazioni

Una recente ricerca ha esaminato le prestazioni produttive e la redditività di due generazioni future di vacche nate da madri esposte a stress termico da caldo durante la gravidanza.

I risultati dimostrano che l’ipertermia materna durante la fine della gestazione, altera le prestazioni delle figlie per più lattazioni.
Come noto lo stress termico ha un effetto significativo sulle vacche da latte e un impatto negativo sulla produzione di latte, sulle prestazioni riproduttive, sullo stato di salute della mandria e un aumento della riforma obbligata. Negli Stati Uniti, questo equivale a perdite di circa 1,5 miliardi di dollari all’anno.

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, l’impatto dello stress termico è duraturo, e continua a influenzare le prestazioni della prole di una vacca stressata da calore per 2 generazioni.

È già stato dimostrato che vacche, nate da bovine in stress termico durante l’ultima fase della gravidanza, hanno una crescita inferiore e producono in media 5 kg al giorno in meno di latte nella prima lattazione.


Stress termico e un piano per l’estate: scarica la rivista

Anche se quest’anno si è fatta aspettare, la stagione calda è arrivata, e con lei tutti i problemi legati allo stress termico che possono interessare la mandria.

Puntuale arriva anche la rivista Tecnozoo dedicata al periodo estivo, in cui scoprire le migliori strategie in allevamento contro il caldo.

Oltre a questo articolo, in questo numero troverete:

Salute uterina durante i periodi estivi: valutiamo l’incidenza di metriti e endometriti (Ricerca presentata all’ADSA di Luglio 2019. (ADSA Abstract # 403).

Gestione della vitellaia: protocollo per affrontare al meglio il periodo estivo.

Stress Termico Vacche da Latte
 

Produzione e prestazioni riproduttive delle 2 generazioni studiate

Sono stati due gli obiettivi dello studio condotto da Laporta et al., 2020:
1) Misurare l’effetto carryover dell’esposizione materna allo stress termico durante l’ultimo periodo della gravidanza su: produzione di latte, prestazioni riproduttive e tasso di sopravvivenza di figlie e nipoti.

2) Stimare le perdite economiche legate a tali risultati negli Stati Uniti.
In un periodo di 10 anni, sono stati i raccolti dati sulle performance delle vacche Holstein in Florida, lo stato americano che ha il
maggior numero di giorni di stress termico all’anno. Sono state raccolte informazioni su longevità, produttività e le prestazioni
riproduttive di 2 generazioni successive di vacche nate da madri esposte a stress da caldo durante la gravidanza, e di quelle nate
da madri raffrescate durante l’estate.

Figura 1- Figlie nate da madri raffrescate, in prima lattazione (a) in seconda lattazione (b) in terza lattazione (c).
Figura 2

Le vacche di figura 1 sono state divise per ordine di parto, gli animali CL sono le figlie nate da madri raffrescate nell’ultima fase della gravidanza (~46 giorni) durante lo stress termico (ombra, ventilatori e doccette) mentre quelli HT sono nate da vacche che hanno avuto solo ombra. Tutte le vacche sono state raffrescate durante le tre lattazioni. Come si vede la perdita di produzione è evidente in tutte e tre le lattazioni.

Le figlie di vacche raffrescate hanno prodotto in prima lattazione +2,2 kg/capo/d (31.4 vs 29.2); in seconda lattazione +3,3 kg/ capo/d (36.7 vs 34.4); in terza lattazione +6,5 kg/capo/d (39.6 vs 33.1). Anche la persistenza di produzione delle nipoti (Figura 2) è stata in parte compromessa, con una diminuzione del latte prodotto più accentuato su quelle non raffrescate. In un allevamento medio negli Stati Uniti con figlie (35% primipare, 20% seconda lattazione, e 14% terzo parto) nate da vacche con stress da caldo in fine gestazione, perdono 120 kg di latte per lattazione.

Figura 3

Figlie e nipoti di vacche in stress da caldo, hanno mostrato effetti negativi su: tasso di sopravvivenza (Figura 3) dalla nascita al primo parto, durata della vita produttiva, produzione di latte e dei suoi componenti, durante le 3 lattazioni.
Questi effetti si sono tradotti in un aumento considerevole dei costi per i produttori di latte, con perdite a livello nazionale fino a 595 milioni di dollari all’anno.

Si conferma quindi la necessità di gestire al meglio lo stress da caldo anche nelle vacche in asciutta.
Secondo Laporta, (Dipartimento di Scienze Animali – Università della Florida), questo lavoro di ricerca suggerisce la presenza di un effetto permanente dell’interazione feto/ambiente sull’espressione genetica in età adulta.

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