Secondo i dati Unaitalia, l’associazione di categoria che rappresenta oltre il 90% dei produttori, il consumo di carne bianca in Italia è aumentato del 25% negli ultimi 7 anni con un consumo pro capite di 20,7 kg nel 2019
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Mangiare carne bianca fa bene perché questo tipo di carne contiene all’incirca lo stesso contenuto di ferro di alcune carni classificate come rosse quali quella di maiale.
La colorazione della carne infatti dipende da quanto ferro eme sia contenuto all’interno della stessa, non andando ad alterare però la presenza di ferro biodisponibile per l’uomo.
Mangiare carne bianca fa bene anche alla linea per il suo basso contenuto in grassi.
Questi sono localizzati solo in determinate parti del corpo dell’animale come la pelle e possono venire rimossi con facilità, anche se si tratta principalmente di grassi insaturi cosiddetti “buoni”.
Sono caratteristiche delle carni bianche sono molto apprezzate dai consumatori, tanto che pollo e tacchino sono le principali fonti di proteine per il 54% degli italiani. Una crescita importante, dovuta anche all’aumento della fiducia verso le aziende avicole.
E’ stato scientificamente dimostrato che mangiare carne bianca fa bene anche per una minore incidenza di ictus per un 13% del campione selezionato. Puoi trovare i dati della ricerca qui
Inoltre, una ricerca ha mostrato un’associazione inversa per la mortalità totale e la mortalità per cancro: mangiare carne bianca fa bene, specie quella di pollo, che ha rivelato un effetto protettivo nei confronti dei tumori arrivando a più della metà di riduzione del rischio.
Inoltre, non è stata trovata nessuna correlazione tra l’alto consumo di carne bianca e cancro al colon-retto. Al contrario, è dimostrata una riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, obesità e diabete.
Stando a quanto riportato da Carni Sostenibili, in merito ad uno studio pubblicato su CHEST, la rivista peer-reviewed dell’American College of Chest Physicians, i ricercatori della sezione di medicina polmonare e di terapia intensiva del Medical Center di Omaha, in Nebraska, hanno valutato la capacità del brodo di pollo di ridurre la risposta infiammatoria associata a raffreddore e influenza, fornendo così un po’ di sollievo dai sintomi.
L’identità dei materiali biologicamente attivi nel dare sollievo è ancora sconosciuta, ma è probabile che siano idrosolubili.