La carne di suino ha un passato glorioso: secondo “Il Giornale Del Cibo”, questo tipo di carne era considerata in antichità molto pregiata e simbolo di ricchezza e prestigio.
Negli ultimi anni, tuttavia, la carne di maiale ha subito duri attacchi ingiustificati in quanto, come altre carni considerate erronemante “rosse” (la presenza di mioglobina è più bassa, tanto che si parla di carni “rosa”), potrebbero risultare cangerogene.
Mangiare la carne di maiale fa bene ai muscoli: infatti, secondo il sito ufficiale dell’Istituto Humanitas le sostanze nutritive contenute in essa aiutano a promuovere la crescita ed il mantenimento della massa muscolare.
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Secondo “Il Giornale Del Cibo”, la carne di maiale è una buona fonte di proteine di alta qualità biologica, ha un buon contenuto di vitamine (B1, B2, B6, D e B12) e di minerali (ferro, zinco, rame, selenio), tutti in forma ben utilizzabile dall’organismo.
Da non sottovalutare che la carne di maiale fa bene anche perché apporta buone quantità di vitamine idrosolubili quali: tiamina, riboflavina e niacina, e non mancano sali minerali utilissimi all’organismo quali: ferro, potassio e fosforo.
Inoltre, la carne di suino è ricca di collagene, proteina utilissima per contrastare l’invecchiamento e mantenere la pelle elastica e una cute sana.
Negli ultimi 20 anni, l’alimentazione dell’allevamento suinicolo ha subito grandi trasformazioni ed evoluzioni.
Secondo Carni Sostenibili, oggi i suini sono allevati e alimentati per avere meno colesterolo e meno grassi saturi nelle loro carni, favorendo un aumento dei grassi monoinsaturi e polinsaturi e di OMEGA 3.
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Per ottenere maggiori benefici dalla carne suina è preferibile scegliere, come per qualsiasi altra carne, tagli più magri e pertanto con meno colesterolo e grassi saturi.
Tra questi tagli ricordiamo la lonza, corrispondente ai muscoli centrali dell’animale.