AGECON 2

LA QUALITÀ DELL’ACQUA
Marzo 31, 2025
LA QUALITÀ DELL’ACQUA
Marzo 31, 2025

Protocollo di utilizzo per la fienagione e l’insilamento


Analisi del problema

La conservazione degli insilati e dei fieni rappresenta una sfida per gli allevatori a causa del rischio di deterioramento, che può derivare da:
• Fermentazioni indesiderate causate da microrganismi come lieviti e muffe.
• Perdite di valore nutrizionale dovute a ossidazione e degradazione della materia organica.
• Produzione di micotossine, con potenziali effetti nocivi sulla salute animale e umana.

L’alterazione di questi alimenti compromette la resa produttiva degli animali, aumentando i costi di gestione e riducendo l’efficienza dell’alimentazione.

L’acido propionico e il propionato di ammonio sono conservanti ampiamente utilizzati nell’alimentazione animale per la loro capacità di:
• Prevenire lo sviluppo di muffe e batteri nocivi.
• Migliorare la qualità nutrizionale e la sicurezza del foraggio.

• Ridurre le perdite economiche legate al deterioramento del fieno e degli insilati.

Composizione e caratteristiche

L’acido propionico è un acido grasso a catena corta con forte azione fungistatica e batteriostatica. Il suo utilizzo:
• Abbassa il pH del materiale trattato, ostacolando la
crescita di muffe e batteri patogeni.
• Riduce la produzione di tossine pericolose per
gli animali.

• È facilmente metabolizzabile dai ruminanti, essendo naturalmente presente nei processi digestivi.
– Migliora la conservazione dei nutrienti, limitando la perdita di zuccheri, proteine e fibre digeribili.

• Il propionato di ammonio, derivato dall’acido propionico, presenta vantaggi aggiuntivi:
– Maggiore stabilità rispetto all’acido propionico puro.
– Minore corrosività

• Rilascio graduale di acido propionico, prolungando l’efficacia del trattamento.

Meccanismo d’azione

L’acido propionico e il propionato di ammonio agiscono penetrando la membrana cellulare dei microrganismi e rilasciando ioni H+, causando:
• Riduzione del pH intracellulare, che altera il metabolismo microbico.
• Inibizione della sintesi proteica e del bilancio energetico dei microrganismi.
• Distruzione delle cellule di lieviti, muffe e batteri patogeni, prevenendo la proliferazione di agenti dannosi.


Utilizzi storici dell’acido propionico e del propionato di ammonio

L’acido propionico è stato utilizzato per secoli in vari ambiti, grazie alle sue proprietà antimicrobiche e conservative. Alcuni dei principali utilizzi storici includono:
Industria alimentare: Fin dal secolo scorso, l’acido propionico è stato impiegato come conservante nei prodotti da forno, prevenendo la formazione di muffe su pane e dolci confezionati.

Industria dei mangimi: L’uso dell’acido propionico per la conservazione del foraggio e degli insilati risale agli anni ‘50, quando le ricerche dimostrarono la sua efficacia nel prolungare la qualità nutrizionale degli alimenti per animali.

Conservazione del legno e della carta: Grazie alle sue proprietà antimicotiche, l’acido propionico è stato utilizzato per proteggere il legno e la carta dalla degradazione causata da muffe e funghi.

Applicazioni mediche: Studi degli anni ‘70 hanno esplorato l’uso del propionato di ammonio come agente antifungino nel trattamento di infezioni cutanee e delle unghie.

Questi utilizzi dimostrano la versatilità dell’acido propionico e del propionato di ammonio, rendendoli composti di grande interesse sia in ambito alimentare che industriale.


Effetti sulla qualità nutrizionale e sulla digeribilità

L’uso di acido propionico:
• Protegge il contenuto nutrizionale del foraggio, preservando zuccheri, proteine e fibre digeribili.
• Migliora la digeribilità della fibra neutro detersa
(NDF), essenziale per i ruminanti.
• Aumenta l’efficienza della conversione alimentare, grazie a una migliore stabilizzazione della frazione azotata.

Prevenzione del deterioramento aerobico

Quando il foraggio viene esposto all’aria:
• Lieviti e muffe proliferano, degradando il prodotto e producendo sostanze tossiche.
• Il propionato di ammonio previene l’instabilità aerobica, limitando il consumo di zuccheri fermentescibili.
• L’acido propionico inibisce direttamente lieviti e muffe, mantenendo il foraggio stabile una volta aperto il silo.

Sicurezza e impatto ambientale

• Sicurezza: L’acido propionico è riconosciuto come sicuro (GRAS) per l’uso nell’alimentazione animale.
• Impatto ambientale: È biodegradabile e si degrada rapidamente nel suolo, senza accumularsi nelle acque sotterranee o creare effetti tossici sugli ecosistemi.

Uso e applicazione

Fienagione
• Riduce la formazione di muffe, anche in condizioni
di umidità elevata.
• Applicato direttamente durante la raccolta, aumenta la stabilità del prodotto.
• Consente la raccolta con umidità leggermente superiore, riducendo il rischio di combustione spontanea.

Insilamento
• Previene fermentazioni indesiderate e la produzione di acidi volatili nocivi.
• Abbassa precocemente il pH della massa insilata, limitando la proliferazione di batteri dannosi.
• Può essere combinato con inoculanti batterici per ottimizzare la conservazione.

Dosaggio e modalità d’uso
L’applicazione di AGECON 2 varia in base alla tipologia di foraggio e alle condizioni ambientali. Per un trattamento efficace:
• Utilizzare sistemi di spruzzatura montati su presse o trinciatrici, per garantire una distribuzione uniforme.
• Adottare misure di sicurezza come guanti e maschere protettive per evitare irritazioni.


Conclusioni
L’uso dell’AGECON 2 è una strategia efficace per preservare la qualità dei foraggi, riducendo le perdite economiche e migliorando la sicurezza alimentare per gli animali.
ROI ATTESO: tra 3 e 5 volte l’investimento.

AGECON 2 è un mangime complementare liquido per foraggi e insilati destinati a bovini, ovini e caprini. Il prodotto è costituito da un sale, il Propionato d’ammonio che una volta miscelato l’insilato, libera acido propionico (80% del prodotto) che acidificando la massa in fermentazione ne indirizza la trasformazione in ottimo insilato e miscelato nell’unifeed ne limita le fermentazioni e ne stabilizza la temperatura. Il prodotto non è pericoloso per gli animali, infatti i ruminanti utilizzano l’acido propionico come fonte di energia.


Il silomais rappresenta una materia prima basilare nell’alimentazione dei bovini soprattutto in quanto svincola l’azienda dalle condizioni climatiche e rappresenta un prodotto economicamente conveniente.

Come tutte le altre materie prime, anche il silomais deve avere buone qualità nutrizionali e non contenere microorganismi patogeni o sostanze tossiche per l’animale. Un corretto insilaggio si ottiene rispettando alcuni punti fondamentali:
• Trinciatura a maturazione cerosa (33-36% di s.s – Walker P. et al., Illini Dairy Network);
• Trinciatura a 25/30 cm dal suolo per evitare contaminazioni che possono inibire la fermentazione lattica;
• Lunghezza della trinciatura 0,8 – 1,7 cm;
• Rottura della granella fra 2 e 8 mm;
• Intensa compressione garantendo una densità minima di 225 kg di s.s./m3;
• Chiusura rapida;
• Indirizzo delle fermentazioni verso fermentazioni lattiche.


Di cruciale importanza sono le fermentazioni. La discesa del pH ad opera di batteri lattici infatti determina la stabilità/conservabilità del prodotto per effetto inibente della crescita batterica.
Una fermentazione corretta è caratterizzata:
• Rapida discesa del pH;
• pH finale molto basso 3,5-4;
• Rapida produzione di acido lattico;
• Percentuale di acido lattico in ragione del 65 – 70% sugli acidi organici totali (1,5 – 2% di acido lattico sul tal qual, 5 – 8% sulla s.s.).

Foraggio di medica
Az. Agr. Pasubio (Albarese-Grosseto).

In questa prova abbiamo confrontato le caratteristiche nutrizionali di un foraggio di medica pressato a un umidità del 15% rispetto a uno proveniente dagli stessi terreni, ma con mezza giornata di essicazione in meno, pressato a un umidità del 23% e trattato con AGECON 2, a un dosaggio di 100g/q.le durante l’imballaggio.
Si nota chiaramente dai dati riportati nel grafico successivo come sia significativamente più elevato il titolo proteico della medica trattata con AGECON 2 (2,76% in più), così come sono più elevati il titolo in zuccheri (1,87% in più) e in oli e grassi grezzi (0,09%).


Insilato di miscuglio di cereali
Azienda Agricola Lenti (Catanzaro)

La prova è stata condotta trattato con AGECON 2, a un dosaggio di 100g/q.le durante l’imballaggio su un miscuglio di cereali trinciato a fine maggio, in uno stadio avanzato di maturazione, a causa delle condizioni climatiche che non hanno permesso di raccogliere il prodotto correttamente. Inoltre la trincea è stata aperta a meno di 30 giorni dall’insilamento, per sopperire all’elevato costo dei foraggi in quel periodo.


Nonostante le condizioni iniziali non ottimali, l’insilato si è presentato freddo e con un buon profumo, segno di una fermentazione adeguata, durante la fermentazione ha perso 7,5 punti percentuali di acqua, migliorando così la sostanza secca e la qualità nutrizionale. In particolare:
• +2,10% sulla S.S. per il contenuto proteico;
• +5,7% sulla S.S. per l’NDF (fibra digeribile a 30 ore).
• – 1,08% sulla S.S. per l’ADF (fibra lignificata)
• – 1,27% sulla S.S. per gli zuccheri solubili in acqua

Il prodotto, pur essendo stato raccolto in condizioni critiche, ha avuto una fermentazione rapida e corretta: migliorando la quantità di proteina disponibile, la qualità della fibra (più NDF e meno ADF), con una contenuta deplezione degli zuccheri (uno dei principali alimenti per i batteri) e con un profilo acidico corretto.

Il prodotto è stato ben gestito dalla mandria, mostrando buoni risultati sia in termini di ingestione che di performance zootecniche durante tutta la stagione estiva.

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